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dai GIORNALI di OGGILibertà di abuso per legge, ecco il piano casa del governo Il concetto è: "ciascuno è padrone a casa sua". 2009-03-13 |
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Dal Sito Internet della BANCA D'ITALIA
http://www.bancaditalia.it/statistiche/indcamp/indimpser/bird/testo.htm;internal&action=_setlanguage.action?LANGUAGE=it
CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2009-03-13
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-03-13
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2009-03-13 Libertà di abuso per legge, ecco il piano casa del governo di Roberto Rossi Il concetto è semplice, la sua applicazione pure. Il concetto, che Silvio Berlusconi ama sempre ripetere, è questo: "ciascuno è padrone a casa sua". La sua applicazione è, invece, il "Piano casa" che il governo ha preparato e che oggi sarà visionato preliminarmente nel Consiglio dei ministri per essere poi discusso la prossima settimana. Un piano che abbatte i vincoli paesaggistici, che impone deroghe alle concessioni edilizie, che riscrive i limiti dell’abuso e che, se approvato, ridisegnerà per sempre il paesaggio italiano. Il documento in discussione, che l’Unità ha visionato, parte dalla riscrittura delle regole per la costruzione di nuovi edifici e per la loro conservazione. Ad esempio, l’articolo 3, fatta salva la diversa previsione regionale, permette interventi di ampliamento della propria abitazione "del 20% dei volumi e delle superfici principali". La norma è estesa anche a quegli edifici abusivi ma che hanno usufruito della sanatoria. Sono ammessi, inoltre, interventi di conservazione talmente ampi che si può anche, in teoria, abbattere e ricostruire l’edificio mantenendo le stesse volumetrie e la sagoma originaria. Ma è in campagna che la cementificazione sarà maggiore. In generale il testo, che con tutta probabilità sarà trasformato in un disegno di legge e non in un decreto legge, non riconosce più il limite, molto rigido, di 0,03 metri cubi per metro quadro. L’unico limite che è concesso è quello di non oltrepassare l’ampliamento del 10% dei volumi e delle superfici. Il che garantisce la costruzione di piccole dependance in un territorio come quello italiano che per il 47% è vincolato. Il limite vale solo per le costruzioni in muratura, tra l’altro. Perché il documento prevede anche l’"attività edilizia libera", non assoggettata cioè a divieti. Che tipo di attività? "Le opere interrate accessorie alla residenza" come garage, cantine, rustici, che "non superino il 20% del volume esistente"; oppure "serre mobili stagionali sprovviste di struttura in muratura funzionali allo svolgimento dell’attività agricola", nei quali rientrano anche gazebo e strutture in legno chiuse; ma anche meglio non precisate "opere caratterizzate da precarietà strutturale e funzionale, dirette a soddisfare esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità" (chi stabilisce quanto dura?); oppure, infine, "il deposito temporaneo di merci e materiali a cielo aperto, al di fuori dei centri abitati", che suona tanto come la possibilità di creare discariche. Anche i comuni potranno usufruire di deroghe. L’articolo 14 darà l’autorizzazione di costruire in barba a strumenti e regolamenti edilizi locali quando si tratta di "edifici o impianti pubblici o di interesse pubblico", anche quest’ultimo concetto aleatorio. Chi le certifica tutte queste opere, siano in campagna o in città? Colui che esegue i lavori tramite "un progettista abilitato". In sostanza la concessione edilizia viene sostituita da una certificazione da presentare allo sportello unico delle imprese. Il che fa sparire servitù, vincoli paesaggistici e quant’altro. Se l’immobile è sottoposto ad un vincolo di tutela il comune avrà trenta giorni di tempo per opporsi. Se la tutela dell’immobile sottoposto al vincolo non compete al comune, lo stesso, non si capisce per quale ragione poi, dovrà "convocare una conferenza di servizi" che discuterà del caso. Ci sono variazioni anche per quello che riguarda l’agibilità degli edifici (che dovrebbe garantirne al sicurezza) per la quale si ribalta l’onere della prova. La relativa dichiarazione, infatti, dovrà essere "resa dal direttore dei lavori" e non più dal competente ufficio comunale (la mancata presentazione della dichiarazione comporterà l’irrisoria multa di 500 euro). Al quale spetterà il compito di un controllo successivo visto che avrà sessanta giorni di tempo per verificare la completezza della documentazione e l’integrità dei lavori. L’ultima spallata che il testo riserva riguarda il concetto di "lottizzazione abusiva". Che scatta per lo sfruttamento edificatorio "di un’area non ancora urbanizzata, purché la stessa abbia un’estensione pari ad almeno 5mila metri quadri, se interna, ovvero di almeno 2.500 metri quadri, se esterna al perimetro del centro abitato". E se l’estensione è minore? Cemento e casa. Il vecchio amore di Berlusconi. 13 marzo 2009
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-03-13
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Edito in Proprio e Responsabile STUDIO TECNICO DALESSANDRO GIACOMO
Responsabile Per. Ind. Giacomo Dalessandro
Riferimaneti Leggi e Normative : Michele Dalessandro - Organizzazione, impaginazione grafica: Francesca Dalessandro
ISTAT
http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/prodind/20090210_00/Indice della produzione industriale
Periodo di riferimento: Dicembre 2008
Diffuso il: 10 febbraio 2009
Prossimo comunicato: 18 marzo 2009
Nel mese di dicembre 2008, sulla base degli elementi finora disponibili,l'indice della produzione industriale con base 2000=100 è risultato pari a 75,6 con una diminuzione del 12,2 per cento rispetto a dicembre 2007, allorché risultò uguale a 86,1. Nella media dell’intero anno 2008 l’indice ha presentato una diminuzione del 4,3 per cento. L'indice della produzione corretto per i giorni lavorativi ha registrato in dicembre una diminuzione tendenziale del 14,3 per cento (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2007),mentre nella media del 2008 il medesimo indice ha segnato un calo del 4,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2007 (i giorni lavorativi sono stati 253 come nel 2007). L'indice della produzione industriale destagionalizzato è risultato pari a 84,9 con una diminuzione del 2,5 per cento rispetto a novembre 2008.
Si segnala che a partire dalla pubblicazione dei dati relativi al gennaio 2009 inizierà la diffusione dei nuovi indici della produzione industriale,espressi in base 2005 e calcolati utilizzando la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2007 (omologo italiano della NACE rev.2 europea). Contestualmente si procederà alla ricostruzione delle serie stori-che retrospettive che saranno rese disponibili nella banca dati ConIstat.
E’ da notare che il passaggio alla base di riferimento 2005 e alla NACE rev.2 per gli indicatori congiunturali avverrà in corrispondenza del dato di gennaio 2009 in tutti i paesi dell’Unione europea.
Ulteriori dati sono disponibili sulla banca dati CONISTAT